Novità in libreria – 13 gennaio 2022

Dal 13 gennaio in libreria

Buon pomeriggio, miei cari lettori!
Eccoci tornati con il secondo articolo dell’anno. Per domani sono previste molte nuove uscite in libreria e, come ogni settimana, vi propongo dei titoli che mi sono sembrati interessanti.

“Verso il paradiso” di Hanya Yanagihara

Verso il paradiso, Hanya Yana

Dall’autrice di Una vita come tante, un romanzo audace e brillante che abbraccia tre secoli e tre diverse versioni della storia americana. Un racconto di amanti, di famiglia, di perdita e dell’inafferrabile promessa dell’utopia.
«Verso il paradiso è un romanzo trascendente e visionario, di una profondità e una portata sbalorditive. Un romanzo così stratificato, così ricco, così rilevante, così pieno di gioie e terrori su quel puro mistero che è la vita umana, non è solo raro, è rivoluzionario» – Michael Cunningham

In una versione alternativa dell’America del 1893, New York fa parte degli Stati Liberi, dove le persone possono vivere e amare chi vogliono (o almeno così sembra). Il fragile e giovane rampollo di una famiglia illustre rifiuta il fidanzamento con un degno corteggiatore, attratto da un affascinante insegnante di musica senza mezzi. In una Manhattan del 1993 assediata dall’epidemia di aids, un giovane hawaiano vive con il partner molto più anziano e ricco, nascondendo la sua infanzia travagliata e il destino del padre. E nel 2093, in un mondo lacerato da pestilenze e governato da un regime totalitario, la nipote di un potente scienziato cerca di affrontare la vita senza di lui e di risolvere il mistero delle sparizioni di suo marito. Queste tre parti sono unite in una sinfonia avvincente, con note e temi ricorrenti che si approfondiscono e si arricchiscono a vicenda: una residenza a Washington Square Park nel Greenwich Village; malattie e cure dal terribile costo; ricchezza e squallore; il debole e il forte; la razza; la definizione di famiglia e di nazionalità; la pericolosa giustizia dei potenti e dei rivoluzionari; il desiderio di trovare il proprio posto in un paradiso terrestre e la graduale consapevolezza che non può esistere. Ciò che unisce non solo i personaggi, ma anche queste Americhe, è il loro venire a patti con quello che ci rende umani: la paura, l’amore, la vergogna, il bisogno, la solitudine. Verso il paradiso è un meraviglioso esempio di tecnica letteraria, ma soprattutto è un’opera geniale che affronta le nostre emozioni. Hanya Yanagihara scrive uno straordinario romanzo sul desiderio di proteggere coloro che amiamo – partner, amanti, figli, amici, famiglia e persino i nostri concittadini – e sul dolore che ne deriva quando non possiamo farlo.
Potete trovarlo su: IBS

“Le ossa parlano” di Antonio Manzini

Ne Le ossa parlano, Antonio Manzini procede di un altro capitolo nel grande romanzo del suo personaggio: Rocco Schiavone. Un romanzo unico composto da più gialli intricati che esplorano le complessità della natura umana.

Un medico in pensione scopre nel bosco delle ossa umane. È il cadavere di un bambino. Michela Gambino della scientifica di Aosta, nel privato tanto fantasiosamente paranoica da far sentire Rocco Schiavone spesso e volentieri in un reparto psichiatrico, ma straordinariamente competente, riesce a determinare i principali dettagli: circa dieci anni, morte per strangolamento, probabile violenza. L’esame dei reperti, un’indagine complessa e piena di ostacoli, permette infine di arrivare a un nome e a una data: Mirko, scomparso sei anni prima. La madre, una donna sola, non si era mai rassegnata. L’ultima volta era stato visto seduto su un muretto, vicino alla scuola dopo le lezioni, in attesa apparentemente di qualcuno. Un cold case per il vicequestore Schiavone, che lo prende non come la solita rottura di decimo livello, ma con dolente compassione, e con il disgusto di dover avere a che fare con i codici segreti di un mondo disumano. Un’indagine che lo costringe alla logica, a un procedere sistematico, a decifrare messaggi e indizi provenienti da ambienti sotterra-nei. E a collaborare strettamente con i colleghi e i sottoposti, dei quali conosce sempre più da vicino le vite private: gli amori spericolati di Antonio, il naufragio di Italo, le recenti sistemazioni senti-mentali di Casella e di Deruta, persino l’inattesa sensibilità di D’Intino, le fissazioni in fondo comiche dei due del laboratorio. Lo circondano gli echi del passato di cui il fantasma di Marina, la moglie uccisa, è il palpitante commento. Si accorge sempre più di essere inadeguato ad altri amori. È come se la solitudine stesse diventando l’esigente compagna di cui non si può fare a meno. Questa è l’indagine forse più crudele di Rocco Schiavone. La solitudine del bambino vittima è totale, perenne, metafisica, e aleggia sulle affaccendate vicende di tutti quanti i personaggi facendoli sentire del tutto futili a Rocco, confermandolo nel suo radicato pessimismo.
Potete trovarlo su: IBS

“Vita del signor de Molière” di Michail Bulgakov

La biografia dedicata a Molière da uno dei più grandi, ironici e acuti scrittori russi di tutti i tempi.

Un affascinante ritratto del grande commediografo francese, realizzato da uno dei più grandi scrittori russi del secolo scorso. La vita di Molière, all’anagrafe Jean-Baptiste Poquelin, è una storia di lotta e dedizione, e Bulgakov la racconta con calore e passione. Scritto nel 1932, ma pubblicato solo nel 1962, oltre vent’anni dopo la morte del suo autore, questo testo ripercorre la vita del drammaturgo francese, dai suoi umili inizi ai successivi trionfi teatrali, senza trascurarne le controversie politiche sotto il regno del Re Sole. Con una sapiente miscela di biografia e immaginazione romanzesca, l’eccentrica e satirica interpretazione di Bulgakov è capace di catturare su pagina il genio di Molière, andando ben oltre la semplice biografia. La cura per i dettagli storici, la vivace descrizione della Francia del Diciassettesimo secolo fanno sì che Vita del signor de Molière sia, per stessa ammissione dell’autore, più un romanzo che una biografia tradizionale. Il lavoro venne accolto con disapprovazione dalle autorità sovietiche, che lessero in filigrana parallelismi tra le vite di Molière e Bulgakov, e videro l’opera come una velata critica dei loro tempi. Ciononostante, resta uno dei più lucidi e appassionanti studi biografici su Molière, oltre che una splendida opera di letteratura.
Potete trovarlo su: IBS

“Nel modo in cui cade la neve” di Erin Doom

Nel modo in cui cade la

Un cuore candido come la neve, un amore che infuria come la bufera, un segreto prezioso, da custodire oltre la morte.

Ivy è cresciuta fra laghi ghiacciati e boschi incontaminati, circondata dalla neve che tanto ama. Ecco perché, quando rimane orfana ed è costretta a trasferirsi in California, riesce a pensare soltanto a ciò che si è lasciata indietro. Il Canada, la sua terra, e un vuoto incolmabile. Tra quelle montagne c’è il passato a cui la ragazza è tanto legata, lo stesso che, a sua insaputa, le ha cucito addosso un segreto pericoloso. Adesso l’unica famiglia che le rimane è quella di John, il suo dolcissimo padrino. Le basta poco, però, per capire che il figlio di John, Mason, non è più il bambino sdentato che da piccola ha visto in foto. Ormai è cresciuto e ha gli occhi affilati di una bestia selvatica, un volto simile a un covo di ombre. E quando le sorride torvo per la prima volta, incurvando le labbra perfette, Ivy si rende conto che la loro convivenza sarà più difficile del previsto. Mason, infatti, non la vuole lì e non fa niente per nasconderlo. Mentre tenta di restare a galla tra le onde impetuose della sua nuova vita in riva all’oceano, il Canada e i suoi misteri non smettono di tormentare Ivy. Riuscirà il suo cuore, candido come la neve, a fiorire ancora vincendo il gelo dell’inverno?
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“L’opposto di me stessa” di Meg Mason

Per tutti coloro che almeno una volta nella vita si sono sentiti sbagliati.
«Impossibile leggerlo senza piangere molto. Ma anche impossibile leggerlo senza ridere forte. Straordinario» – The Guardian

Non passa giorno senza che a Martha Friel venga costantemente ripetuto quanto è intelligente e bella, una scrittrice brillante, amatissima da Patrick, il marito, che la venera da quando si sono conosciuti da piccoli. Un dono, come dice sempre sua madre, che non tutti hanno la fortuna di possedere, tantomeno una come lei. Insomma, Martha Friel non può davvero lamentarsi, è molto, molto fortunata. E allora perché la sua vita è in pezzi? Perché Martha, alla soglia dei quarant’anni, è senza amici, praticamente senza lavoro e sempre, sempre triste? E come mai Patrick ha deciso di lasciarla? Forse è solo troppo sensibile, una donna per cui vivere è più faticoso che per gli altri. O forse, questo è il suo sospetto, c’è qualcosa di molto sbagliato in lei. Qualcosa che le è esploso nel cervello come una piccola bomba a diciassette anni e che l’ha cambiata in un modo che nessun dottore o terapista è mai stato in grado di spiegare. Adesso Martha è costretta a tornare a vivere dai genitori, una coppia di artisti bizzarra e disfunzionale, e senza nemmeno il sostegno di Ingrid, l’irrefrenabile sorella. Eppure, forse, questa è la sua occasione per ritrovare un senso e capire se rassegnarsi a essere un caso disperato o tentare di scrivere un nuovo, migliore, finale per se stessa. Meg Mason ha scritto un romanzo unico. A pochi giorni dall’uscita L’opposto di me stessa ha scalato le classifiche inglesi, diventando un cult celebrato da lettori e librai e in corso di pubblicazione in tutto il mondo. La voce di Martha Friel è indimenticabile, empatica, autentica, emozionante e divertente. Capace di raccontare in maniera vera e originale una donna di oggi, ma anche di narrare il disagio mentale, l’incomprensione e la confusione del non ritrovarsi.
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“Il digiunatore” di Enzo Fileno Carabbe

Il digiunatore, Enzo Fileno Carabba

In questa biografia sentimentale, Carabba parte da una storia vera per trasfigurarla in un grande romanzo, che ci svela il valore del dubbio, le acrobazie dell’entusiasmo, la fierezza della semplicità. Perché è proprio lì, sul confine tra il pieno e il vuoto, dove la nebbia personale si dissolve nell’incontro con gli altri, che si nasconde la promessa dell’eternità.

«“Ora che devo fare?” chiese Giovanni a fine giornata, pervaso da un sentimento di onnipotenza. Avvertiva dentro di sé lo spirito del leone. Era pronto a un esercizio difficile. “Io consiglio la felicità” disse il maestro. Aveva una voce bellissima.»

Nato a metà Ottocento a Cesenatico Ponente, terra di mangiatori, Giovanni Succi si impone sulla scena del mondo come il più grande digiunatore di tutti i tempi. C’è qualcosa in lui di invulnerabile, che non si arrende neanche all’evidenza. Qualcosa che ha imparato ancora bambino dalle carovane dei circhi, quando scendevano dal Paradiso Terrestre verso la pianura romagnola. Alla saggezza errante dei saltimbanchi, Giovanni deve la sua gioia e la sua salvezza, l’urgenza di diventare quello che è: uno spirito sensibile, un leone indomabile, un profeta immortale. Guidato dall’utopia del socialismo e dal battito del suo cuore, veleggia libero come un elisir attraverso deserti e savane, cespugli e radure, nuvole e gabbie, e mette il suo digiuno al servizio dell’umanità. Coltivando in sé la sorgente di una speranza illimitata – riflessa in donne dai nomi armoniosi quali Ginevra, Gigliola, Guerranda –, segue il suo respiro per il mondo, dal Canale di Suez al manicomio della Lungara, dalle strade del Cairo e di Milano alle corsie della Salpêtrière. Incontra donne-belve e grandi esploratori, Sigmund Freud e Buffalo Bill, mentre l’Occidente sfocia nella modernità e perde per sempre l’innocenza.
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“Là dove danzano i morti” di Tony Hillerman

Là dove danzano i morti, Tony Hillerman

Un giallo emozionante, vivido e complesso, in cui l’elemento thriller si fonde con la spiritualità dando vita a un quadro suggestivo e realistico della realtà dei nativi americani di oggi senza incorrere in falsi stereotipi o cliché culturali.

Si sta avvicinando il momento di una delle più importanti festività del popolo zuni, quando due ragazzini, Ernesto Cata, di etnia zuni, e George Bowlegs, navajo, scompaiono nel nulla senza lasciare altra traccia che una pozza di sangue. E dato che quel sangue un tempo scorreva nelle vene di uno dei due, il tenente Joe Leaphorn della polizia tribale navajo non può che immaginare il peggio. A complicare ulteriormente le sue indagini, poi, si aggiungono i problemi in un importante scavo archeologico e il furto di una siringa ipodermica. Per non parlare dei rallentamenti dovuti alle singolari leggi e riti religiosi del popolo zuni, che continuano a ostacolare il tortuoso cammino del tenente verso la verità. Leaphorn sa che c’è qualcosa che gli sfugge, un piccolo particolare che gli permetterebbe di sciogliere l’enigma, ma sa anche che, costi quel che costi, non permetterà a un vile assassino di eludere la giustizia o, peggio, di uccidere ancora. Pubblicato per la prima volta nel 1973, Là dove danzano i morti, secondo titolo della serie dedicata a Joe Leaphorn, è un giallo emozionante, vivido e complesso, in cui l’elemento thriller si fonde con la spiritualità dando vita a un quadro suggestivo e realistico della realtà dei nativi americani di oggi senza incorrere in falsi stereotipi o cliché culturali.
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“Cuori in trappola” di Jennifer Hillier

Cuori in trappola, Jennifer Hillier

Un avvincente thriller psicologico in cui protagonista è il fascino torbido delle doppie vite degli adolescenti di provincia. Candore e perversione, ossessione e gelosia: le atmosfere di Twin Peaks.

«Cuori in trappola ti prende per la gola! La perfetta miscela di personaggi affascinanti, dettagli agghiaccianti e colpi di scena mozzafiato di questo thriller straordinario vi terrà incollati alle pagine fino al finale esplosivo» – Lisa Gardner

Questa è la storia di tre amici: una è stata assassinata, una è finita in prigione e il terzo ha cercato di scoprire la verità nel corso degli anni.
A sedici anni, Angela Wong, una delle ragazze più popolari della scuola, è scomparsa senza lasciare traccia. Nessuno ha mai sospettato che la sua migliore amica, Georgina Shaw, ora donna in carriera, dirigente in un’azienda farmaceutica, fosse coinvolta. Ma quattordici anni dopo la scomparsa, i resti di Angela Wong vengono ritrovati nei boschi vicino alla vecchia casa di Georgina. E si scopre la verità: Angela è stata uccisa da Calvin James, l’ex ragazzo di Georgina. Lo stesso Calvin James che ha ucciso almeno altre tre donne. Ma mentre tutti pensano di aver finalmente capito come sono andate le cose, ci sono ancora oscuri segreti sepolti in profondità. Quello che è successo quella notte fatidica è più complesso e agghiacciante di quanto si sappia davvero. E quando Georgina esce di prigione, il passato a lungo sommerso torna prepotentemente a galla.
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“Il cercatore di tenebre” di Femi Kayode

Il cercatore di tenebre

Tre ragazzi, un atroce destino. Il mondo intero ha visto chi li ha uccisi. Quello che nessuno sa è il perché.

Lo psicologo forense Philip Taiwo è considerato in Nigeria uno dei più autorevoli esperti del comportamento e della violenza delle folle. È per questo che a lui si rivolge un importante manager nigeriano per indagare su un atroce fatto di cronaca che ha visto fra le vittime suo figlio: la tortura pubblica e l’omicidio di tre studenti universitari di Okriki da parte della folla. Fin dal momento in cui Philip scende dall’aereo che da Lagos lo porta nella remota cittadina, ed è investito dalla frenesia disordinata del piccolo aeroporto, si rende conto che l’indagine sarà tutt’altro che semplice. Soprattutto perché gli anni trascorsi negli Stati Uniti gli hanno fatto dimenticare gli usi e le abitudini dei suoi conterranei, il tribalismo ancora forte che regola le relazioni. Con l’aiuto del suo fedele autista personale, Chika, Philip deve lottare contro i tanti che cercano di intralciare le indagini, e più approfondisce più si rende conto che avvicinarsi alla verità è un percorso sempre più pericoloso. Ispirato a un tragico episodio realmente accaduto, Il cercatore di tenebre è un romanzo che scava alle radici più profonde del male e che spalanca le porte alla magia senza confini del­l’Africa contemporanea, raccontando tutti i contrasti col mondo occidentale e la stupefacente ricchezza di una cultura ancestrale piena di luci e di tenebre.
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“Bilal. Il mio viaggio da infiltrato verso l’Europa. Nuova ediz.” di Fabrizio Gatti

Bilal,

Questo libro è il racconto di un viaggio straordinario e insieme un’inchiesta unica al mondo.

Per quattro anni Fabrizio Gatti ha cambiato il suo nome in Bilal per trasformarsi in un migrante clandestino e descrivere, in prima persona, il dramma di chi si mette in marcia per conquistare una vita migliore al di qua del Mediterraneo. Con pochi soldi in tasca, un borsone di vestiti leggeri, la colla sulle dita per nascondere le impronte e non essere identificato, Gatti è salito sui camion che attraversano il deserto del Sahara e portano migliaia di migranti sulle coste del Nordafrica. Ha incontrato terroristi di Al-Qaida e scafisti senza scrupoli. Si è infiltrato tra i trafficanti come autista di un boss. È stato recuperato in mare, è sbarcato a Lampedusa. Lo hanno arrestato e ha lavorato nelle campagne del Sud tra i braccianti in condizioni disumane. Durante questo viaggio Fabrizio Gatti ha scoperto le voci dei protagonisti, i nomi dei criminali, le complicità dei governi, gli interessi economici e politici di chi guadagna dal traffico dei nuovi schiavi. E ha raccontato in questo libro la cronaca – drammatica, appassionante e tutta reale – della più grande avventura umana del terzo millennio.
Potete trovarlo su: IBS

Vi do appuntamento alla prossima settimana per nuove imperdibili uscite!

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