Buongiorno, miei cari lettori!
Rieccomi per l’appuntamento della settimana dedicato alle nuove uscite.
Da domani, giovedì 4 novembre, potrete trovare questi fantastici libri in libreria.
“L’asilo di Amsterdam” di Elle Van Rijn

Da un episodio reale della resistenza olandese al nazismo, un romanzo che racconta il coraggio e la tenacia di un gruppo di donne.
«L’intenso racconto di una vicenda drammatica e cruciale sullo sfondo della resistenza clandestina al nazismo in Olanda» – NRC
Amsterdam, 1942-1943. Nella città occupata dai nazisti la vita per gli ebrei è molto difficile. Lo sa bene Betty Oudkerk, che a diciassette anni, per motivi razziali, deve lasciare anzitempo la scuola professionale per andare a lavorare come maestra d’asilo. Betty però, voce narrante di questa commovente e incredibile storia, ama i bambini e non le dispiace affatto doversene occupare. Tanto più ora che il negozio di famiglia dei genitori è stato confiscato e la situazione in casa si fa sempre più pesante. Ma la tragedia è alle porte: un giorno l’asilo viene trasformato dai tedeschi in punto di raccolta per i bambini ebrei in attesa di essere deportati. La direttrice, Henriëtte Pimentel, e le giovani maestre della scuola si rifiutano di accettare un destino così orribile per quei piccoli, ed elaborano un piano per salvarne il più possibile. Alla fine riusciranno a sottrarre ai nazisti oltre seicento bambini. Un libro che trasforma un emblematico episodio, realmente accaduto e ampiamente documentato, in un avvincente romanzo in bilico tra la vita e la morte, la crudeltà e il senso di giustizia.
Potete trovarlo su: IBS
“C’era due volte” di Franck Thilliez

Un nuovo, geniale rompicapo dal re del thriller francese Franck Thilliez: un vero e proprio puzzle disseminato di trappole, in cui ogni tassello vive di vita propria
«Il maestro degli enigmi colpisce ancora. Con Franck Thilliez, sappiamo perfettamente che saremo manipolati e la trappola è sistemata in modo così preciso che ci cadiamo ogni volta. Senza dubbio, il suo miglior libro». – Le Parisien
Nel 2008, in un piccolo paese di montagna, il tenente Gabriel Moscato è alla disperata ricerca della figlia, diciassettenne piena di vita scomparsa da un mese. Uniche tracce la sua bicicletta, i segni di una frenata e poi più nulla. Deciso a indagare sull’hotel due stelle dove la ragazza aveva lavorato l’estate precedente, Moscato si stabilisce nella stanza 29, al secondo piano, per esaminare il registro degli ospiti. Legge attentamente ogni pagina, prima di addormentarsi, esausto dopo settimane di ricerche infruttuose. All’improvviso, viene svegliato da alcuni suoni attutiti. Quando si avvicina alla finestra, si rende conto che piovono uccelli morti. E ora è nella stanza 7, al pianoterra dell’hotel. Si guarda allo specchio e non si riconosce; si reca alla reception, dove apprende che è il 2020 e che sono dodici anni che sua figlia è scomparsa: la memoria gli ha giocato uno scherzo crudele. Quello stesso giorno il corpo di una giovane donna viene trovato sulla riva del fiume Arve…
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“Nel tempo sbagliato. Bacci Pagano e l’irresistibile arte della fuga” Bruno Morchio

Bruno Morchio regala ai lettori una nuova indagine del suo personaggio più amato, l’investigatore dei carruggi Bacci Pagano. Sullo sfondo di una Genova che ha avviato la sua metamorfosi da città operaia e industriale ad attrazione turistica affacciata sul nuovo millennio, Bacci dovrà farsi strada tra le mille sfaccettature della natura umana, tra vette di candido lirismo e abissi di miserevole abiezione.
È un lunedì di maggio del 1994, Bacci Paganosi è appena separato, non può vedere la figlia e deve affrontare il doloroso trasloco di ufficio e abitazione. Alla porta del detective, in piena crisi di mezza età, si presenta un curioso personaggio che gli chiede di ritrovare la moglie scomparsa. Carlo Pizarro è uno spirito anacronistico, uno di quei singolari individui che coltivano il sospetto di vivere nel tempo sbagliato e il rimpianto di aver mancato per un pelo la propria personalissima età dell’oro. Ciononostante Pizarro, cresciuto in una famiglia modesta, ha conseguito una laurea in economia e si è arricchito con spregiudicate speculazioni finanziarie. Pagano comincia a indagare e, una dopo l’altra, incontra le persone che hanno conosciuto la fascinosa moglie del suo cliente, una giovane ucraina di nome Myra, ricercatrice universitaria e studiosa di Marziale. A poco a poco, si delinea la figura di una donna forte, geniale e determinata, cui fanno riscontro la pochezza e la meschinità del marito. La ricerca di Myra perde Bacci in un labirintico gioco di specchi che lo porterà lontano dalla verità. Sarà Mara, la sua fidanzata psicologa, a indicargli la strada per risolvere il caso, dimostrandogli ancora una volta quanto egli sia un «analfabeta dei sentimenti». Con un tocco da maestro, Bruno Morchio inverte il corso del tempo e regala ai lettori una nuova indagine del suo personaggio più amato, l’investigatore dei carruggi Bacci Pagano. Sullo sfondo di una Genova che ha avviato la sua metamorfosi da città operaia e industriale ad attrazione turistica affacciata sul nuovo millennio, Bacci dovrà farsi strada tra le mille sfaccettature della natura umana, tra vette di candido lirismo e abissi di miserevole abiezione.
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“Il cielo oltre la tempesta” di Sabaa Tahir

«Non è mai stato uno. Sono sempre stati tre. L’Averla Sanguinaria è stata la prima. Laia di Serra, la seconda. E il Traghettatore di Anime, il terzo e ultimo. Se uno fallisce, tutti falliscono. Se uno muore, tutti muoiono. Tornate al principio e lì troverete la verità. Combattete fino alla morte, altrimenti tutto è perduto.»
«Un mix di “Hunger Games” e “Game of Thrones”… con un pizzico di “Romeo e Giulietta”» – The Hollywood Reporter
«Laia di Serra, Averla Sanguinaria, Traghettatore di Anime. Il vostro destino è intrecciato. Se uno fallisce, tutti cadranno. Se uno muore, gli altri lo seguiranno. Tornate dove tutto è cominciato e troverete la verità. Combattete con tutte le vostre forze, fino alla fine, altrimenti perderete ogni cosa.» È questa la profezia annunciata al Traghettatore di Anime prima che, con un incantesimo, gli vengano restituiti i ricordi che aveva perduto. Adesso può ricordarsi di Helene, l’Averla Sanguinaria, sua migliore amica e compagna d’armi, che ha sacrificato tutto ciò in cui credeva per aiutarlo; di Laia di Serra, della loro fuga da un Impero tiranno che ha vietato l’arte e la cultura, e del profondo amore che li legava e cui ha dovuto rinunciare; e di se stesso, Elias, guerriero addestrato a difendere lo stesso regime cui si è ribellato. Ed è fondamentale che prenda di nuovo consapevolezza del proprio destino, perché la battaglia finale sta per cominciare: lo spietato Signore della Notte ha risvegliato un’orda di spettri che vaga per le terre mortali distruggendo chiunque provi a ostacolare la vendetta del loro padrone. Solo Elias può riunire i prescelti e compiere la profezia. E non importa se, per riuscirci, dovrà compiere un sacrificio estremo…
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“Sfacciate. In difesa delle ragazze dell’Essex e di tutte le donne sfrontate e sovversive del mondo” di Sarah Perry

«Non mi ero resa conto che l’espressione dispregiativa “Essex girl”, che si applicava anche a me, fosse una questione femminista, una questione che avrei fatto meglio a investigare e a mettere in dubbio. Solo dopo, e per piccoli gradi – parlando con donne, leggendo opere di donne, e ascoltando donne; e comprendendo che, se in vita mia ero sfuggita a critiche e torti misogini, era stato in gran parte per gli agi e i privilegi di cui avevo goduto – ho capito che avrei dovuto coltivare e rafforzare il mio femminismo per me stessa, forse, ma soprattutto per le altre donne.»
In Inghilterra è in uso un’espressione che racchiude tutti i possibili pregiudizi nei confronti delle donne che si sottraggono alle cosiddette norme della rispettabilità sociale: ragazza dell’Essex. Nell’immaginario collettivo una ragazza dell’Essex è una donna pigra e incapace, irrimediabilmente volgare, sessualmente minacciosa, un affronto alla moralità e una minaccia ai valori della sobrietà, dell’industriosità e dell’obbedienza proprie dell’upper class; è, insomma, il ricettacolo delle ansie sociali delle classi dominanti. In quest’agile pamphlet, Sarah Perry fa propria quest’espressione dispregiativa sino al punto da trasformarla in un’aspirazione, dimostrando, attraverso la storia di alcune illustri cittadine, come sia motivo di orgoglio, e non di imbarazzo o di vergogna, essere una ragazza dell’Essex. Ecco dunque dipanarsi, attraverso una brillante prosa, una storia tutta al femminile che celebra il coraggio, la caparbietà e l’audacia delle donne. Dalla martire protestante Rose Allin all’indomita abolizionista Anne Knight, passando per la filosofa e poetessa nera Audre Lorde, la scrittrice Harriet Martineau, l’attivista Emily Hobhouse e la star Kim Kardashian: sono loro il territorio dell’Essex girl; non la carta geografica. Sono loro a incarnare il significato dell’essere poco raccomandabili, irrispettose, disobbedienti; del parlare senza aspettare il proprio turno e alzare troppo la voce e troppo spesso; dell’essere irritabili e irritanti; dell’essere corpi sgradevoli e scomodi, spina nel fianco per le classi al potere, persone totalmente libere, perché chi resiste all’obbligo «di mantenere fresca la vernice della reputazione» è anche capace di opporsi ai soprusi e all’arroganza del potere.
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“Buonanotte, signor Tom” di Michelle Magorian

Nel quarantesimo anniversario dalla prima uscita, la riscoperta del grande bestseller che tutti gli inglesi hanno letto e amato da ragazzi, il romanzo che ricorda Il giardino segreto, dallo stesso fascino intramontabile. Vincitore della Carnegie Medal, del Guardian Children’s Fiction Prize, dell’International Reading Association Award, riservato alle opere prime nel campo della letteratura per ragazzi, e di numerosi altri premi.
«Così dovrebbe essere un primo romanzo di grande successo: grandi personaggi da amare e odiare, momenti di dolore e gioia, e una storia meravigliosa che sa come agguantare le emozioni». – The Guardian
Nel 1939, allo scoppio del secondo conflitto mondiale, nel timore dei bombardamenti tedeschi, il governo inglese decide di evacuare migliaia di bambini dalle città e di ospitarli in campagna presso le famiglie offertesi di accoglierli. Uno di questi bambini, Willie Beech, trova alloggio presso Tom Oakley, un uomo di mezza età che vive solo dopo la morte della moglie nel villaggio di Little Weirwold. Il bambino è chiaramente traumatizzato: si spaventa per un nonnulla, bagna il letto tutte le notti e ha il corpo ricoperto di lividi e cicatrici. Con il tempo, le attenzioni costanti e l’affetto del signor Oakley consentono a Willie di riacquistare stabilità e serenità emotiva, nonché di inserirsi felicemente a scuola e stringere legami di amicizia con i bambini del villaggio. L’incanto della nuova vita si infrange quando la madre di Willie vuole riavere con sé il figlio, e il bambino è costretto a tornare a Londra. Tom, inquieto per la mancanza di notizie, decide di andare in città per sincerarsi delle condizioni del bambino. Dopo una serie di peripezie lo ritrova, ma fa una terribile scoperta…
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“Le nove donne di Ravensbrück. Il più terribile campo di concentramento femminile. La storia vera delle prigioniere che fuggirono dall’inferno nazista” di Gwen Strauss

Una straordinaria storia di amicizia e coraggio nel periodo più buio della storia
Questa è la storia vera di Hélène Podliasky (raccontata dalla sua pronipote, Gwen Strauss), e di come insieme con altre otto donne organizzò una travagliata fuga dal campo di concentramento di Ravensbrück, il più duro campo nazista riservato alle donne. Tutte sotto i trent’anni, le nove ragazze erano state deportate per aver preso parte alla Resistenza francese, per aver contrabbandato armi attraverso l’Europa, ospitato e nascosto soldati paracadutisti nemici, o per aver coordinato le comunicazioni tra cellule regionali dei partigiani e organizzato vie di fuga verso la Spagna per salvare alcuni bambini ebrei. Arrestate dalla polizia francese, erano state interrogate e torturate dalla Gestapo. E, infine, deportate in Germania. Trasferite da un campo di concentramento all’altro, costrette alla marcia della morte nel campo di Ravensbrück, rinsaldarono la loro amicizia in un patto per la sopravvivenza, e stabilirono un piano per guadagnarsi la libertà a qualsiasi costo. La loro incredibile fuga durò per dieci, terribili giorni, durante i quali attraversarono le linee del fronte della seconda guerra mondiale fino a raggiungere Parigi. Attingendo a fonti storiche e testimonianze dirette, questo racconto di Gwen Strauss è un commovente tributo al potere dell’umanità e dell’amicizia nei tempi più bui di tutta la storia.
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“La nuova manomissione delle parole” di Gianrico Carofiglio

Le parole, nel loro uso pubblico e privato, sono spesso sfigurate, a volte in modo doloso, altre volte per inconsapevolezza. Un insostituibile libro politico che segnala le ferite del nostro linguaggio, ma indica anche le strade possibili della sua liberazione.
Rosa Luxemburg diceva che chiamare le cose con il loro nome è un gesto rivoluzionario. In un’epoca come la nostra, quando la democrazia vacilla e la sfera pubblica deve contenere i canali labirintici dei social, l’uso delle parole può produrre trasformazioni drastiche della realtà. Attraverso il linguaggio si esercita il potere della manipolazione e della mistificazione. Perciò le parole devono tornare a aderire alle cose. Manomissione, certo, significa danneggiamento. Ma nel diritto romano indicava la liberazione degli schiavi. Questo libro si misura con tale ambivalenza: del nostro linguaggio indica le deformazioni, ma anche la possibilità delle parole di ritrovare il loro significato autentico. È la condizione necessaria per un discorso pubblico che sia aperto e inclusivo. La manomissione delle parole era apparso nella sua prima edizione undici anni fa. Era un’altra epoca e, allo stesso tempo, era l’inizio di questa epoca. Il linguaggio era quello dell’ascesa di Berlusconi, che è divenuta la premessa di nuove manomissioni. Perciò il testo è stato storicizzato e aggiornato, con le nuove torsioni della lingua prodotte dall’avanzata populista. Sono sei i pilastri del lessico civile che questa guida anarchica e coraggiosa riscopre: vergogna, giustizia, ribellione, bellezza, scelta, popolo. A partire da queste parole chiave Gianrico Carofiglio costruisce un itinerario profondo e rivelatore attraverso i meandri della lingua e del suo uso pubblico. In un viaggio libero e rigoroso nella letteratura, nell’etica e nella politica, da Aristotele a Bob Marley, scopriamo gli strumenti per restituire alle parole il loro significato e la loro potenza originaria. Salvare le parole dalla loro manomissione, oggi, significa essere cittadini liberi.
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“Amore neve e cioccolato” di Julie Caplin

Le montagne, la neve e la cioccolata calda… La ricetta infallibile per guarire un cuore spezzato!
Se c’è una cosa di cui Mina è assolutamente sicura è che il cioccolato possa risolvere ogni problema. Così, quando si ritrova a fare i conti con una cocente delusione amorosa, non si perde d’animo: un viaggio sulle Alpi svizzere, ospite nello chalet della sua adorata madrina, è quello che ci vuole per curare un cuore spezzato. E così prepara le valigie, decisa a godersi la sana vita di montagna, aria frizzantina e panorami mozzafiato e, perché no, a farsi coccolare dal gusto irresistibile della cioccolata svizzera. Il suo lavoro di consulente alimentare le ha insegnato che le scoperte migliori sono quelle che avvengono in modo inaspettato, lasciandosi sorprendere dai sapori inattesi. Anche se ultimamente la sua vita professionale sembra essere incastrata su progetti monotoni e poco stimolanti, Mina sente che quel soggiorno le consentirà di ricaricare le batterie e ripartire al massimo. Tutte le sue certezze, però, sono destinate a vacillare quando, a bordo di un treno che si inerpica tra le cime innevate, si imbatte in un affascinante sconosciuto…
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