Recensione “Hai cambiato la mia vita” di Amy Harmon

copertina "Hai cambiato la mia vita", di Amy Harmon

Titolo: Hai cambiato la mia vita
Autore: Amy Harmon
Serie: The Law of Moses #1
Editore: Newton Compton Editori
Pagine: 384
Dove acquistarlo: Amazon

Buon pomeriggio, miei cari lettori!
Oggi voglio parlarvi di un libro che mi porterò sempre dentro. Avevo terminato di leggerlo già due giorni fa, ma non me la sentivo proprio di scrivere la recensione subito. Ho voluto prendermi del tempo per metabolizzarlo, per salutare tutti i personaggi anche se non mi lasceranno più. “Hai cambiato la mia vita” è un romanzo di un’intensità incredibile. Ti entra sottopelle e ti scuote anima e cuore! Un libro di amore e gioia, ma anche dolore, perdita, perdono…. Abbatte tutti gli stereotipi delle storie d’amore, presentandocelo prima come amore adolescenziale, passionale e spontaneo, e dopo come amore più maturo e attento, segnato da anni di separazione e dolore.

Una storia sul passato e il futuro, sui nuovi inizi e sulle cose che durano in eterno. Una storia di persone fragili, persone provate, persone folli e persone spezzate, e soprattutto, una storia d’amore. La nostra storia.

Nella piccola cittadina di Levan, in un ranch dello Utah, vive Giorgia, una ragazza piena di energie e testarda. Una forza della natura che sa cosa vuole e non si ferma davanti a niente e nessuno per ottenerlo. L’opposto di Moses, che invece se ne sta sempre in disparte cercando di non attirare troppo l’attenzione. Lo chiamano “il figlio del crack” poiché nato da una ragazza tossicodipendente che l’ha abbandonato dentro una cesta in una lavanderia. Il nome chiaramente è molto suggestivo, facendo riferimento a Mosè, anche lui trovato dentro una cesta.
Moses si è ritrovato a viaggiare per il Paese da un parente all’altro dal momento che nessuno lo voleva, finché non si è ritrovato in casa della nonna Bibi, nella cittadina di Levan. È qui che conosce Giorgia, lavorando come stalliere nel suo ranch.

Volevo dipingere il suo corpo di rosso e volevo che lui usasse il suo corpo per dipingere il mio, fino ad annullare qualsiasi differenza, senza più nero o bianco, senza passato e senza futuro, senza delitto né castigo.
Solo un rosso vivo, vivo come il mio desiderio.

Giorgia si è da subito sentita attratta da lui in un modo strano… vuole cercare di capirlo e togliere ogni strato della corazza che si è costruito intorno. È un ragazzo silenzioso, sempre sulle sue e anche un po’ strano, ma lei si sente più attratta giorno dopo giorno. Vuole abbattere i suoi muri e domarlo, proprio come fa con i cavalli, anche quelli più selvaggi. Moses, dal canto suo, cerca di ignorarla e scoraggiarla il più impossibile. Non vuole proprio averci niente a che fare perché, secondo lui, è meglio così. Deve rispettare i suoi comandamenti: dipingi, vattene senza voltarti indietro, non amare.
Sin da subito Amy Harmon ci fa capire che Moses ha un “dono“, una capacità particolare… riesce a vedere le anime delle persone morte. Ma non di tutti, solo quelle delle persone collegate alla sua vita e a coloro che incontra. Più che un dono però lui lo vede come una maledizione. Gli bombardano la testa con i loro ricordi, immagini che per lui non hanno senso e che lo tormentano. L’unico modo che ha per farli andare via è dipingere ciò che gli mostrano. E lo fa benissimo! I suoi dipinti sono bellissimi, vividi e molto suggestivi. Purtroppo però non è semplice spiegare perché se ne va in giro a dipingere persone morte, soprattutto se si tratta di ragazze scomparse e mai ritrovate.

Ma i suoi disegni erano così: meravigliosi e terribili. Meravigliosi perché riportavano in vita i ricordi, terribili per lo stesso motivo. Il tempo sbiadisce la memoria, smussando le asperità del lutto. Ma i dipinti di Moses erano pieni di vita e ci ricordavano la nostra perdita.

La Harmon, oltre ad aver creato un romanzo d’amore e dal forte carico spirituale, ha anche inserito un po’ di mistero, mettendoci sulle tracce di quello che sembra essere un serial killer. Personalmente ho capito subito chi fosse, aspettavo solo il momento in cui venisse confermato il mio sospetto!
Insomma, troviamo un po’ di tutto in questo libro, ma ogni ingrediente è ben dosato, non c’è nulla messo a casaccio.
Per gli amanti dell’arte come me, poi, è una vera chicca. Parla d’arte in un modo semplice e bellissimo. Leggendo ho avuto una strana sensazione, quasi si trattasse della sindrome di Stendhal. Si può averla leggendo un libro? Penso proprio di sì. È un tributo all’arte e alle sue infinite bellezze.

«Hai mai visto il volto della Pietà? […] È una scultura di Michelangelo. Raffigura Maria con Gesù fra le braccia. Suo figlio. È morto. […] Il suo volto, il volto di Maria… è bellissimo. È in pace. Il resto dell’opera non mi fa impazzire, ma il viso di Maria è stupendo. Quando la roba che ho nella testa diventa insopportabile, penso al suo volto. E penso anche a tante altre cose. Penso al colore e alla luce di un Manet, ai dettagli di un Vermeer – nei suoi quadri, Vermeer dipinge anche i dettagli minuscoli, come le crepe sul muro, una macchia sul colletto, un chiodo, e in quelle piccole cose, nella loro perfetta normalità, risiede tantissima bellezza. Penso a questo, e butto fuori le immagini che non riesco a controllare, le immagini che non voglio vedere, anche se sono costretto… sempre.»

Come ho già detto, la Harmon ci fa vivere questa storia d’amore in momenti diversi della vita: l’adolescenza prima, e la fase adulta dopo. Viviamo infatti un distacco di sette anni in cui i protagonisti si perdono di vista e nel frattempo cercano di scoprire se stessi e accadono cose che li faranno crescere, segnandoli per sempre. “Hai cambiato la mia vita” ti rapisce l’anima e dopo te la restituisce carica di immagini nuove, che non ti appartengono. Mi sono ritrovata spesso in lacrime, nel cuore della notte, perché non ero in grado di interrompere la lettura e lasciarli andare prima di sapere cosa sarebbe successo.
Direi che il titolo è azzeccatissimo! Non sono solo i personaggi ad aver subito un cambiamento nelle proprie vite… Amy Harmon ha cambiato anche la mia, e penso che potrebbe succedere lo stesso anche a voi se lo leggeste.

Valutazione

Classificazione: 5 su 5.

P.S. Questo libro fa parte della serie The Law of Moses, composta da due libri che possono essere letti come stand-alone. Non si tratta infatti della stessa storia, ma il protagonista del secondo libro “The Song of David” (non ancora tradotto in italiano) è Tag, l’amico di Moses.

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